Il coronavirus ci sta costringendo ad un isolamento domestico che risulta pesante, turba i nostri piani, impedisce il normale svolgimento delle nostre vite. A farne le spese sono soprattutto gli anziani, che già in condizioni normali vivono una realtà di isolamento, che al momento però risulta ulteriormente accentuata. L’essere costretti a casa ci toglie molto ma, forse, ci dà anche la possibilità di ripensare alla nostra società e di reimparare, come invita a fare lo storico contemporaneo Franco Cardini, a coniugare il pronome “noi” anziché declinare sempre e soltanto il pronome “io”, a riscoprire il valore ed il ruolo del soggetto anziano, che non è più soggetto economico e dunque non è – come sostiene lo psichiatra Vittorino Andreoli – homo faber. Continua a leggere…